Dentro lo Spogliatoio. Chiacchierata con... Daniele Dibari

Dentro lo Spogliatoio. Chiacchierata con... Daniele Dibari

16/01/2025

Tornato al top dopo il grave infortunio è diventato un titolare

Lo scoglio di ghiaccio di San Marco in Lamis, considerando il freddo di domenica scorsa, è stato, sia pure a fatica, superato. Quella in terra foggiana era una partita molto temuta in casa Audace Barletta, e, visto il calendario, una delle gare e trasferte più insidiose nel girone di ritorno per la squadra di Maffucci, brava a scrollarsi di dosso una partita che, come era nelle previsioni non era facile, per valore dell'avversario e clima, non solo quello meteorologico...
Tra i protagonisti della gara con il San Marco, ma anche della splendida stagione dell'Audace, c'è sicuramente 𝐃𝐚𝐧𝐢𝐞𝐥𝐞 𝐃𝐢𝐛𝐚𝐫𝐢. Il calciatore barlettano, pur avendo davanti tre "giganti" dell'area di rigore come Morra, Lorusso e Martinez, ha saputo ritagliarsi uno spazio da "titolare", sacrificando il suo vero ruolo di finalizzatore per ricoprire quello di esterno alto con compiti anche di copertura difensiva e sacrificio. E pian piano è diventato anche lui giocatore inamovibile nell'undici biancorosso.

𝐒𝐢𝐧𝐜𝐞𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐃𝐚𝐧𝐢𝐞𝐥𝐞, 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐞̀ 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐨 𝐌𝐨𝐫𝐫𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐋𝐨𝐫𝐮𝐬𝐬𝐨 𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐭𝐢𝐧𝐞𝐳 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐢𝐧 𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐜𝐨, 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐡𝐚𝐢 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐭𝐨? 𝐌𝐚𝐠𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐫𝐞𝐜𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐠𝐫𝐞𝐠𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐞 𝐝𝐢 "𝐫𝐢𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚" 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚?
“No, questo non l’ho mai pensato - dice Dibari - perché comunque, in un contesto come questo, con questi obiettivi e in un organico così importante posso solo imparare da calciatori importanti come loro, e per me sono sicuramente un valore aggiunto in questa rosa sia a livello calcistico ma soprattutto umano. Si è creato un rapporto speciale sia in campo che fuori e augurerei a tutti di avere dei compagni di reparto affiatati e con una sana competizione”.

𝐓𝐮 𝐯𝐢𝐞𝐧𝐢 𝐝𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐨𝐫𝐬𝐚, 𝐜𝐚𝐫𝐚𝐭𝐭𝐞𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝐠𝐫𝐚𝐯𝐞 𝐢𝐧𝐟𝐨𝐫𝐭𝐮𝐧𝐢𝐨 𝐚𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐟𝐚𝐫𝐭𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐦𝐚𝐠𝐚𝐫𝐢 𝐭𝐢 𝐚𝐯𝐫𝐚̀ 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐯𝐞𝐧𝐢𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐧𝐞𝐠𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢. 𝐌𝐢 𝐬𝐞𝐦𝐛𝐫𝐚, 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐜𝐞, 𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐮 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐠𝐢𝐭𝐨 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐞 𝐥𝐨 𝐝𝐢𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐢𝐥 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐚𝐢 𝐬𝐩𝐨𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐀𝐮𝐝𝐚𝐜𝐞 𝐁𝐚𝐫𝐥𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞.
“Si – spiega il ventitreenne attaccante - ho avuto un brutto infortunio al legamento crociato anteriore, sicuramente non è stato un percorso facile perché la sofferenza di restare fuori dal campo per 7/8 mesi era tanta. Ci sono stati alti e bassi nella mia testa però si sa, chi ha questa passione cerca sempre nei momenti di difficoltà di tirare fuori il meglio di se e per questo ringrazio il direttore Savino Daleno che mi ha dato fiducia nonostante la mia situazione”.

𝐃𝐨𝐦𝐞𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐟𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐡𝐚𝐢 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐞 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐩𝐮𝐫𝐭𝐫𝐨𝐩𝐩𝐨 𝐭𝐢 𝐬𝐞𝐢 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐦𝐚𝐥𝐞. 𝐓𝐫𝐚 𝐥’𝐚𝐥𝐭𝐫𝐨 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐠𝐚𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐭𝐚 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐬𝐭𝐢 𝐥𝐚 𝐫𝐞𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝟑 𝐚 𝟐 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞, 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐫𝐞, 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐠𝐢𝐨𝐢𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐨𝐳𝐳𝐚𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐠𝐨𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐚. 𝐀𝐥 "𝐏𝐮𝐭𝐭𝐢𝐥𝐥𝐢" 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐢𝐥 𝐑𝐞𝐚𝐥 𝐒𝐢𝐭𝐢, 𝐢𝐧 𝐮𝐧'𝐚𝐥𝐭𝐫𝐚 𝐠𝐚𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐭𝐫𝐚𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞. 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨𝐯𝐚𝐥𝐮𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐞𝐫𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐞𝐧𝐬𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥'𝐞𝐬𝐭𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐞̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐧 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐢𝐧 𝐋𝐚𝐦𝐢𝐬 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐞̀ 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐚 (𝐧𝐞𝐢 𝐦𝐢𝐧𝐮𝐭𝐢 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢) 𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐯𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚𝐫𝐢𝐨, 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚 𝐚𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐬𝐭𝐢𝐦𝐚.
“A volte – racconta Dibari - il destino disegna traiettorie assurde. Mi faccio male sul campo del Real Siti e proprio su quel campo segno il gol vittoria per l’Audace Barletta. Ma questo è ormai il passato. Domenica contro di loro sarà una gara tosta anche perché nel girone di ritorno, si sa, inizia un altro campionato e venderanno tutti cara la pelle, soprattutto contro di noi. Prepareremo al meglio tutte le partite per arrivare all’obiettivo prefissato ad inizio stagione, cercando di fare ancora meglio di quanto già fatto”.
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